Il nome è quanto di più personale abbiamo, nel nome ci identifichiamo, ci voltiamo prontamente ogni volta che lo sentiamo, anche se siamo impegnati in altre attività o chi lo pronucia non è rivolto a noi.

Ma per i cani è lo stesso?

Difficile dirlo… La cosa certa è che insegnare al cane o a un altro animale il suo nome (quello che noi gli diamo) è sicuramente molto utile. Permette non solo di poter attirare la sua attenzione nonostante non sia in grado di utilizzare la parola umana e sia di un’altra specie, ma anche di poter chiamare lui solo in mezzo a molti altri (anche se della stessa specie/razza). Non si può dire se lui davvero senta vicino, personale, quel suono che noi gli ripetiamo. Probabilmente un cane potrebbe interpretarlo come un semplice richiamo, il modo che gli umani hanno per rivolgersi direttamente a lui.

Allora come fare a insegnarglielo? Prima regola: quanto più il suo nome è associato a qualcosa di positivo( un evento, un premio, delle carezze, l’inizio di una nuova attività) tanto più volentieri ti darà attenzione sentendolo. Bisogna arrivare al punto che il cane, qualsiasi cosa stia facendo (persino inseguire un gatto) interrompa l’azione sentendo il suo nome.

Passiamo ai 3 metodi:

  1. Guarda cos’ho in mano. Prendi un premio, senza che il cane ti veda. Può essere un bocconcino o un gioco. Mentre sei vicino a lui ed è distratto (basta che non ti stia guardando in quel momento, che sia seduto, sdraiato, in piedi…insomma quando non fa nulla) pronunci il suo nome. Se si gira lo premi subito. Essendo vicino al cane, se reagisce bene usando il premio materiale, puoi alternarlo poi con le coccole: lui si gira e tu gli dici bravo, lo accarezzi, gli dai attenzione, insomma ciò che può far contento un cane. Puoi anche iniziare a giocare con lui, o altre attività piacevoli.
  2. Guardami negli occhi. In questo caso il cane sa cosa hai in mano. Faglielo desiderare. Portalo lontano dal tuo corpo con la tua mano, mentre il cane lo guarda e poi velocemente portalo vicino ai tuoi occhi pronunciando il suo nome. Il cane seguirà la mano con il muso finchè ti guarderà negli occhi. Appena ti guarda in faccia premialo.Questo esercizio può successivamente diventare un comando specifico: basta che aggiungi dopo il nome la parola “guardami” e aumenti il tempo in cui il cane sta fermo a fissarti.
  3. Vieni qui. Anche questo diventerà poi un comando specifico, ma è strettamente collegato al nome. Il nome attira l’attenzione e lo sguardo del cane, la parola successiva gli indica cosa vuoi da lui. Meglio essere in uno spazio ampio, comunque ad almeno qualche metro di distanza dal cucciolo. Irish-Setter-Galopp-a18441789Come sempre è distratto, non ti guarda o comunque non sta venendo da te. Chiamalo per nome, se si gira lodalo e magari mostragli un premio che hai precedentemente preso in mano. Probabilmente verrà già solo sentendo il nome e vedendoti, ma comunque sarebbe utile inserire la parola “vieni” in più, così si incomincia ad insegnargli il richiamo. Ricordati la postura: se ti accucci al suo livello, verrà più volentieri da te. Se ti chini su di lui stando in piedi invece potresti incutergli timore.

Ognuno dei tre metodi va utilizzato gradualmente, il che significa che deve essere fatto:

  • Con poche distrazioni. In casa, in un momento di tranquillità. Vanno aumentate man mano che il cane impara e risponde prontamente. Potrebbe all’inizio rispondere bene in casa, ma non ancora fuori al parco con gli altri cani. Evita di provare a chiamarlo in situazioni in cui sai già che potrebbe ignorarti: ogni tentativo fallito, rinforza il suo comportamento negativo (ignorarti) e ostacola l’apprendimento. Quindi pazienza e gradualità!
  • Poche volte, ma buone. In brevi sessioni di al massimo 5 minuti. E’ importante non andare oltre perchè il cane non inizi ad annoiarsi o stressarsi e perda la concentrazione. Bastano pochi esercizi ogni tanto, ben eseguiti. Soprattutto l’ultimo della sessione è importante, perchè sarà quello che il cane si ricoderà meglio..quindi è importante concludere bene, premiare il cane e poi lasciarlo tranquillo.
  • Come se fosse un gioco. E quindi non in modo autoritario. Non è un ordine. Il cane deve scegliere di rispondere alle tue richieste. E chiaramente può farlo solo se le capisce e se gli dai una motivazione valida (questo dipende da te). Ovviamente qualsiasi premio si utilizzi (carezza, gioco, cibo..) è utile nelle fasi iniziali ma quando il cane ha imparato si può anche non usare più o usare ogni tanto. A quel punto saprà esattamente cosa gli chiedi ed entrerà maggiormente in gioco la sua volontà di risponderti e collaborare o meno. Lì si vede se hai saputo mostrarti come una buona guida, chiara, coerente, come un amico a cui ci si può affidare in ogni situazione. Dovrai costruire un buon rapporto con lui, basato sulla fiducia e sulla collaborazione. Se sbaglia non punirlo! L’errore è stato probabilmente tuo, perchè hai avuto troppa fretta o non ti sei fatto capire. Torna alla fase precedente, più facile. Stai attento ai tuoi gesti.    

P.S. Da non dimenticare: i migliori sono i nomi brevi e con un suono particolare. Come il tipico “Rex” .Così il cane potra riconoscerlo meglio tra tutti gli altri suoni. Se ormai il nome è lungo, si può accorciarlo con un soprannome. L’importante è che il cane venga chiamato sempre con lo stesso identico nome e solo quando necessario (mai per scherzo, senza motivo).

Un pensiero su “3 modi di insegnare al cucciolo il suo nome

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